Il racconto della prima edizione di Ciaspe'n folk
E’ proprio vero, l’alcool a volte aiuta a schiarirsi le idee… cosi tra due birre nasce Ciaspe ’n Folk! A dire il vero non ci aspettavamo questo successo e non ci aspettavamo che la nostra idea potesse essere un bell’impulso per le piccole comunità.
Cosi l’idea di far scoprire l’Abruzzo minore, che poi minore non è, e che nasconde delle gemme preziose nei bar, nella gente, nelle montagne, nelle piazze, anche dove queste sono state distrutte dai vari sismi; nasce Ciaspe ’n Folk, per portare gente in quei piccoli paesi e cercare di svelargli il bello, che è legato al nostro essere abruzzesi, magari scontrosi d’impatto, ma che quando ci apriamo sappiamo dare tutto.
Portare gente a fargli scoprire quanto è bello il territorio che ci circonda, anche nella veste invernale, anche di notte, quando la natura si riappropria dei propri spazi, quando solo la luna si specchia nel lago di Campotosto, quando un piccolo tramonto colora di rosa le montagne innevate o semplicemente fargli scoprire di poter tornare ad ammirare le stelle, cosa che ormai abbiamo dimenticato, che ci regala un’emozione forte, dimenticata dalla vita quotidiana, ma che fortunatamente possiamo ancora vivere, in una regione dove queste emozioni sono ancora fruibili e gratuite.
Cosi nasce Ciaspe ’n Folk e cosi speriamo che continui, con lo stesso spirito.
Giunge così il momento dei ringraziamenti per questa prima edizione. Un grazie sentito: ai comuni che ci hanno ospitati, Campotosto e Castelvecchio Calvisio; agli abitanti dei paesi, che ci hanno sostenuto preparandoci zuppe e vin brulè e regalandoci quell’accoglienza calorosa, che rinfranca l’anima e il morale; a tutti i partecipanti che hanno creduto in questo nostro progetto, a Giulio, il topper, a Matteo, l’ingegnero, e al rider Alessandro, che a Campotosto insieme a Mattia hanno animato la serata; ai Vitivinicola che hanno creato una magica atmosfera a Castelvecchio.
Voglio ringraziare i media che ci hanno sostenuto: l’Ansa, Il capoluogo, Assergi racconta, Abruzzo e sto, Stefano Ardito; Andrea Mancini per le sue bellissime foto e Francesco Paolucci per il video della serata di Castelvecchio. Una menzione in particolare va fatta anche al sindaco di Santo Stefano di Sessanio, che ha provato fino all’ultimo a farci aprire la strada di Racollo, per poter accedere alla piana di Campo Imperatore, ma che ovviamente il nostro essere Abruzzesi testoni e ottusi ci fa lottare contro i mulini a vento.
Mi sento di ringraziare anche la Provincia dell’Aquila per i limiti che ci pone, per darci l’occasione di guardare oltre le barriere. Forse il bello di avere delle barriere è che puoi scavalcarle o almeno sognare di farlo.
Questa prima edizione si conclude qui, ma siamo già a lavoro per gli appuntamenti del prossimo anno: vi terremo aggiornati! Questo è soltanto un arrivederci,un a presto, per continuare a condividere dei bei momenti insieme. Grazie ancora e speriamo di avervi regalato qualche ora di serenità e spensieratezza.
Marco Zaffiri del 31-01-2018
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