Skialp, da Grenoble una settimana alla scoperta dell'Abruzzo
“Ahh! Les Abruzzes!” Questa è stata l’espressione di Virginie e Renaud, una coppia di Grenoble, dopo una settimana alla scoperta dell’Abruzzo sugli sci. Abbiamo ripetuto le grandi classiche dello skialp in Abruzzo, sciando affacciati sul mare.
Ahh! Les Abruzzes!
“Ahh! Les Abruzzes!” Questa è stata l’espressione di Virginie e Renaud, una coppia di Grenoble, che dopo aver letto un articolo che parlava di skialp in Abruzzo, ci ha contatto per fare un settimana di sci alpinismo e scoprire la nostra zona. Cosi iniziamo il tour dopo che la pioggia aveva cancellato tutta la poverella che c’era in giro e alzato la quota neve di qualche centinaio di metri.
Siamo partiti da San Franco sul Gran sasso, alla avanscoperta di quello che la pioggia aveva lasciato. Nella nebbia raggiungiamo la croce sepolta da una coltre di galaverna, saldo dal fosso di Pietra Salomone.
Il giorno seguente il meteo è ancora inclemente e ci obbliga a sciare nei boschi. Cosi provo a salire sul Sirente per la Neviera ma l’uscita dal bosco ci regala un muro di nebbia e inaspettatamente anche un 30 cm di neve nuova che ci fanno ripensare su un eventuale salita alla cieca. Però la neviera ci ha regalato due giri nel bosco di faggio con una bella poverella e alla fine un dislivello finale di 1100 metri in entrambe le risalite. Al secondo giro la nebbia a momenti nascondeva anche i faggi per quanto era fitta.
Finalmente il meteo volge al bello e ci regala un seguito di settimana incredibile. Mi sarebbe piaciuto portarli al Monte Camicia ma la carenza di mezzi ha impossibilitato il comune di Castel del Monte di aprire la strada. Peccato perché sarebbe stato sicuramente incredibile.
Ripieghiamo per una giornata di freerando a Campo Imperatore cosi tra Valloni e Valle Fredda e chiudendo per Portella ci godiamo i 5000 metri di dislivello fatti in discesa . E quasi tutti scendendo per prima traccia.
Il giorno seguente il vento forte ci fa ripiegare su Pizzo Camarda, ripiegare è una parola grossa perché la sciita salendo dal canale di SW e scendendo sul SE è stata da orgasmo spatolare, soprattutto nella lingua finale del canale che sembrava essere un videogame.
Chiudiamo con il Gran Sasso e ci spostiamo in Maiella. Previsioni perfette cosi organizzo la traversata della Val Cannella e per dividere le spese del taxi chiamo qualche amico. Cosi con Paolo, Giancarlo, Mauro, Roberto, Flavio e ovviamente Virginie e Renaud ci spostiamo a Campo di Giove. Tra Impianti e moto slitta saliamo fino a Monte Amaro per il Vallone di Femmina Morta, li ci dividiamo, io scendo con Virginie Renaud, Mauro e Gianca per la Val Cannella Paolo, Roberto e Falvio per Taranta che non avevano mai fatto.
La mia scelta non si dimostra delle migliori per la qualità della neve che a tratti è crostosa o gelata ma la valle soprattutto nel tratto finale è sempre uno spettacolo.
Ultimo giro un pò cotti dalla giornata precedente ci regaliamo un rapina che si trasforma in un anticima di Pescofalcone, alla fine 1500 metri di dislivello, con una discesa sul Cucchiaio fantastica con 10 cm di powder che mai avrei pensato di trovare. Una fantastica sorpresa.
Cosi alla fine della settimana la loro espressione è stata “ahh! l’Abruzzo!”
Zaf
Gianluca Giusti del 19-02-2019
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