Chiunque mastichi un po' di arrampicata avrà certo sentito parlare della Valle Orco. Se invece siete degli arrampicatori navigati e non ne avete mai sentito parlare...beh allora dovreste sentirvi un po' in colpa e porvi subito rimedio!
Qui negli anni Settanta si sviluppa il Nuovo Mattino, un movimento di trasgressione, che porterà ad un rinnovamento dell' andare in montagna. Giampiero Motti, il guru di questa ondata di freschezza, e molti altri ragazzi di quegli anni, autori delle vie più famose della valle, rifiutano la cultura ufficiale dell' alpinismo e sostituiscono i pantaloni alla zuava,gli scarponi,le levatacce e la vecchia retorica con i vestiti colorati, le scarpette, gli orari rilassati e gli allegri bivacchi! Mettono da parte il mito della vetta e individuano splendide pareti a pochi minuti dalla strada della Valle Orco; pareti che simpaticamente nominano Sergent e Caporal, in risposta al leggendario Capitan della Yosemite Valley!
Le vie di quegli anni sono divenute delle vere e proprie icone, la loro bellezza e i nomi simbolici le rendono indimenticabili: Itaca nel sole, Cannabis, Sole Nascente, La Fessura della Disperazione, Il diedro Nanchez, La via della Rivoluzione, La Fessura Kosterlitz e moltissime altre ancora!!!
Questi itenari ormai storici rappressentano ancora oggi un banco di prova per arrampicatori provenienti da tutto il mpondo.
Ma parlando della Valle Orco, non bisogna correre l' errore di fermarsi al Nuovo Mattino, la storia non si è certo fermata! Nel corso degli anni che ormai ci separano da quell' esperienza, generazioni di arrampicatori hanno continuato le loro ricerche ed esplorazioni, apportando altre novità alla già affascinante storia di questa valle.
E nel nuovo che continua a sbocciare è ancora presente quel pizzico di magia e di freschezza delle salite geniali ma ormai vecchie degli anni Settanta: centinaia di Blocchi sono stati spazzolati con amore, falesie fantastiche sono state attrezzate ( come la magica Atlantide che ogni primavera emerge dalle acque del lago di Ceresole Reale per poi fugacemente rinabissarsi all' inizio dell' estate!), nuove fessure sono state pulite per le mani e i friend delle nuove e vecchie generazioni di arrampicatori!
E così come non dobbiamo fermarci nel tempo, per rendere giustizia a questa terra di boschi e granito, non dobbiamo fermarci neanche nello spazio: diverse valli trasversali si diramano dalla valle principale e portano verso mondi di granito nascosti ai più. Il Vallone di Piantonetto, con il suo scoglio Mroz, oppure il selvaggio e remoto Vallone di Noaschetta col suo Monte Castello, solo per fare degli esempi e non tediarvi ancora a lungo con questa presentazione, sono altrettanti scrigni che racchiudo perle preziose.
La costante spazio-temporale di tutto ciò che vi abbiamo appena raccontato è il granito, questo fantastico gneiss occhiadino ad essere precisi, che, nelle mille forme in cui è stato interpretato dalla tribù arrampicatoria passata e presente, dalle fessure ai blocchi alla base delle pareti, vi lascerà letteralmente sbalorditi oltre che con le mani spellate!
Insomma se arrampicate prima o poi dovrete passare per questa Valle!