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Avete consigli per chi vuole arrampicare al Gran Sasso?

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Se ti piace arrampicare il Gran Sasso è la tua meta estiva. Arrampicatore sportivo, boulderista, alpinista classico e alpinista evoluto.

Arrampicare sul Gran Sasso

Arrampicare, arrampicare, arrampicare… di solito è questo quello che passa nel cervello di un climber. Poche altre menti sportive sanno essere così monotematiche.

In Abruzzo il maggior numero di vie di roccia si trovano sul massiccio del Gran Sasso; e allora in questa regione, soprattutto in estate, il leitmotiv del climber abruzzese diventa Gran Sasso, Gran Sasso, Gran Sasso! E questo vale per qualsiasi tipo di climber: arrampicatore sportivo, boulderista, alpinista classico e alpinista evoluto.

Arrampicata Sportiva

La natura ci ha donato un calcare di straordinaria qualità. E già questo dovrebbe farvi venire l’acquolina in bocca; ma c’è un altro aspetto che fin da subito voglio sottolineare: le nostre falesie non sono ancora unte, e chi scala sa benissimo che questa problematica inizia ad essere diffusa sempre di più nel sempre più affollato mondo rampicante del ventunesimo secolo. Falesie storiche e falesie nuove offrono un’ampia varietà di scelta.

La falesia di Monte Aquila: sul versante aquilano del Gran Sasso, è una falesia storica (chiodata negli anni 90’), solare o ombrosa a seconda dell’ora del giorno, posta ad oltre 2000 metri di quota e quindi ottimo rifugio dalla calura di queste estati sempre più afose, con la roccia così gripposa da richiedere un attenta gestione della pellaccia… insomma una bomboniera di calcare raggiungibile con un bellissimo trekking di circa 1h, con vie da semplici a difficili, con mononitiri e multipich, camosci e coturnici a tenerci compagnia.

E sempre sul versante aquilano del Gran Sasso: la falesia della Madonna D’Appari, storica e didattica palestra di roccia della bassa valle, fresca nei pomeriggi estivi ed ottima per chi vuole iniziare ad arrampicare su roccia; la bellissima e dura falesia di Vado di Sole, intuizione dei forti fratelli Parisse per chi cerca l’alta difficoltà. E per gli appassionati di multipich in quota ricordiamo la struttura denominata La Pera, posta sul versante sud del Corno Grande, dove il sole bacia multipich sportivi di difficoltà media e molto didattici.

Sull’altro versante del Gran Sasso, quello teramano, come non citare la falesia di Fano Adriano, con i suoi monotiri e suoi lunghi e variegati multipich di ogni difficoltà, ottimo terreno di gioco per inizia ad imparare la progressione su itinerari di più lunghezze. E ancora su questo versante: la storica falesia di Pietracamela, terreno di gioco del famoso gruppo di alpinisti “Aquilotti”; oppure la nuova falesia dell’Arapietra con le sue brezze fresche e il panorama mozzafiato…

Questo e tanto altro per chi vuole imparare a muovere i primi passi su roccia o per tutti quelli che semplicemente adorano avere lo spit sotto le chiappe. Le offerte di falesie veramente belle non mancano e noi di Mountain Evolution saremo fieri di guidarvi attraverso le nostre perle di calcare spittate.

I nostri consigli per tutti i livelli:

Alpinismo

Dal classico al moderno, il Gran Sasso saprà accontentarvi, fidatevi… Per chi vuole imparare e per chi già esperto vuole farsi accompagnare su itinerari fuori dalla confort zone, che vanno un po’ oltre il proprio grado da primi di cordata. Creste, guglie, placche, strapiombi o grandi pareti, ce n’è per tutti i gusti e gradi.

Il Corno Grande, appunto grande e complesso offre scalate sulla maggior parte dei versanti: invitanti, belle e assolate placche sui versanti sud ed est; lunghi ed impegnativi itinerari sulla fredda e buia parete nord con Il Paretone, appannaggio di cordate preparate e coraggiose.

Qualche esempio? Famose e imperdibili classiche, dal grado contenuto e dall’accesso facile, come lo Spigolo SSE, lo Sperone Centrale o la Sucai (tutte al di sotto del V grado); oppure vie decisamente più impegnative e dure come la bellissima Musica Nova sul Torrione Cambi ma ancora relativamente facili da raggiungere; e ancora la famosa Diretta Alessandri sul Terzo Pilastro del Paretone, un’uscita da pianificare con attenzione e riservata a clienti in possesso di una comprovata esperienza alpinistica.

Se esiste il Corno Grande, da qualche parte ci dovrà pur essere un Corno Piccolo. Ed infatti proprio là, di fronte al fratello maggiore, si erge il Corno Piccolo, che proprio piccolo non è, ma che di sicuro è la montagna più elegante e femminile dell’intero massiccio. Una giovanotta dalla pelle impeccabile che tutta estate si fa fare la corte da tanti, troppi, climber. Ma con le giuste conoscenze sarà facile evitare l’affollamento e accarezzare la sua splendida roccia senza doverla condividere con troppi contendenti.

Il Monolito e la vicina e lunga Parete Est, Le tre Spalle, la fresca (spesso fredda!) Parete Nord, l’elegante Cresta Nord-Est e le Fiamme di Pietra sono i principali settori del Corno Piccolo, e su ognuno di essi troviamo vie facile e difficilissime.

Sta a voi scegliere: potrete corteggiare questa montagna timidamente muovendo qui i primi passi per imparare a scalare in montagna con uno dei nostri corsi di alpinismo, oppure fare gli sfacciati e invitarla subito a ballare il rock’n roll su un itinerario di alta difficoltà guidati dall’esperienza di una delle nostre guide, l’importante è provarci!

Prima di concludere però non posso non parlare di un altro pezzo forte di queste montagne. Ogni volta che lo guardo mi vengono in mente gli scacchi, infatti quando guardo il Pizzo di Intermesoli con i suoi pilastri affacciati sulla Val Maone mi sembra di stare davanti ad una partita a scacchi: i pilastri sono i pezzi restanti sulla scacchiera e il resto della mole della montagna che li sovrasta e gli fa da sfondo è l’astuto e oscuro giocatore che li governa, con il suo cappello grigio alla Gandalf.

Eh si è proprio un pezzo forte il Pizzo d’Intermesoli, e quanto a roccia non ha nulla da invidiare a sua Maestà la Regina Corno Piccolo che gli si innalza di fronte. Per andare a scalare su questi pilastri si passa per la Val Maone, un posto davvero magico… e una volta entrati, una volta sotto la montagna tocca scegliere su quale pezzo della scacchiera scalare! Se salire l’imponente torre del Secondo Pilastro o se scalare l’elegante alfiere del Terzo Pilastro; o ancora se sfidare il re ricoperto d’oro del Pilastro Giallo o se domare le rocce imbizzarrite del Primo o del Quinto Pilastro. Se ancora non avete scelto c’è la Torre Nascosta sul Quarto Pilastro e lo Scudo del pedone sulle Strutture… siete pronti a giocare a scacchi?

I nostri suggerimenti per tutti i climber:

Tanto altro ancora

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La parete est della vetta occidentale del Corno Grande