Trekking Selvaggio Blu, fantastica Sardegna
Ritorno dopo qualche anno a ripercorrere il Selvaggio Blu con Caroline, il suo compagno Paul e Dominique. Arrivo un giorno prima a Santa Maria Navarrese, alla stazione centrale Santa Maria Navarrese. Già perché il selvaggio Blu è diventato molto popolare e il porto del villaggio dove mi ritrovo con Explorando Supramonte, l’agenzia che ho contattato per la logistica, sembra di essere alla stazione centrale di Milano, guide che partono e guide che rientrano, gruppi in viaggio sulle varie tappe insomma un bel traffico.
Incontro il mio collega e amico Alberto de Giuli appena rientrato dal giro a cui chiedo due dritte sul giro e approfittiamo per farci una via a Pedralonga tanto per svagarci un pò. Il Selvaggio Blu (SB) non devi mai sottovalutarlo anche quando lo conosci è come una via di montagna ti impegna mentalmente nella stessa maniera, devi cercarti la via cosi come quando segui i passaggi su una via a più tiri in montagna.
Per fortuna Dominique arriva con un giorno di ritardo, cosa che ci salva perché partiamo sfalsati da tutte le altre partenze e non abbiamo i posti di bivacco pieni di gente. Cosi con Caroline, Paul e Dom Partiamo da Santa Maria per questo piccolo viaggio di 5 gg persi nella Barbagia tra scogliere a picco sul mare e codule fantastiche sperse nel nulla.
Prima tappa da Santa Maria a Cuile Uspiggius
Giornata di inizio tranquilla, il sentiero è cambiato dall’ultima volta che lo avevo percorso in questa prima tappa hanno aggiustato e reso bello largo e percorribile il tratto da Santa Maria a Pedra Longa.
L’ultima volta ricordo che era già una piccola avventura seguire questo primo tratto. Facciamo una pausa ai piedi di Punta Giradili, a dire il vero volevamo approfittare per fare un bagno ma il mare grosso ci ha fatto desistere. La risalita sulla cengia Giradilli regala i primi scorci magici dei selvaggio blu.
Giunti al mitico Cuile Uspiggius con Explorando abbiamo deciso di dormire nel Cuile Bertarelli, un pò all’interno della Piana del Golgo. Scelta fantastica, il cucile è bellissimo e la cucina divina, esperienza consigliatissima. La Famiglia Bertarelli ci accoglie con un fantastico camino acceso dove sul grande girarrosto girano un pezzo di porceddu e un pezzo di capra.
Seconda Tappa da Uspiggius a Porto Petroso
Iniziano i mal di stomaco, forse la tappa più complessa per la navigazione, si cammina per un lungo tratto su una scogliera coperta da vegetazione.
Quindi il camminare è molto scomodo e seguire la traccia non evidente ma gli scorci che regala e i boschi di corbezzoli pieni di frutti fanno dimenticare tutti i disagi del caso. Poi l’arrivo a Porto Petroso è una vera chicca. Un piccolo riordino dove dormiremo e che ci regala un bagno al mare fantastico. Dormiamo o meglio bivacchiamo con i nostri sacchi pelo sulla spigetta di Porto Petroso e mangiamo il della fregola allo scoglio e delle orate arrosto fantastiche. Su questa tappa incontriamo un gruppetto di trentini guidati da una guida Claudio amico di Piggi, un mio amico che spesso collabora con noi con cui ho condiviso il corso di formazione da guida Alpina.
Terza tappa da Porto Petroso a Cala Gloritze
Questa tappa ci regala un fantastico sali scendi tra vallette solitarie e scorci a picco sul mare Fantastico la discesa al Bacu Elitiera con i suoi passaggi sulle iscala i Fustes e soprattutto bellissimo il Cuile Feinos Trainos veramnte ben conservato, testimone di un tempo passato dove la vita non era certo facile.
Sempre suggestivo l’arrivo nel baci gloritze con l’omonima guglia che svetta, ovviamente il bagno non si è negato questa volta. Purtroppo la nuova ordinanza vieta il pernotto nel bacu gloritze che conserva un fascino notevole e con Explorando Supramonte abbiamo valutato la possibilità di dormire a cala Mariolu una bella spiaggia isolata che raggiungiamo via gommone. Il giorno successivo riprendiamo il selvaggio blu passando per un arco natualre fantastico e raggiungente laurea cresta di serra Lattone.
Quarta tappa da Cala Mariolu alla Grotta del Fico
Si risale i ripidi pendii boscosi sopra la cala per raggiungere un arco naturale attrezzato con una splendida iscala i fustes per raggiungere la splendida cresta di serra Lattone che regala dei bellissimi scorci panoramici sul golfo di Orosei.
Scendiamo poi verso punta Mudaloru per il bellissimo canyon e dal li iniziamo il tratto esposto più fotografato del selvaggio blu e con alcune calate raggiungiamo con una spettacolare calata in doppia la Grotta del Fico dove dormiremo. Sarà una notte fantastica a picco sul mare.
Quinta e ultima tappa
Usciamo dalla grotta del fico passando lungo il mare per un tratto che sembra di essere nel film Avatar, tra passaggi nelle grotte riusciamo a scavalcare uno sperone a picco sul mare e raggiungere la spiaggia sotto Arcu su Feillau, da li per tracce ripide risaliamo verso il selvaggio blu per raggiungere con alcune calate il bosco di Biriola, attraverseremo tutto il bosco e ogni tanto una calata in doppia ci permetterà di rendere vario il percorso e scendere verso il bosco di Oronnoro, e poi verso la punta Plumare dove con una piccola arrampicata attrezzata raggiungiamo l’ultimo tratto fino a Cala Sisine, dove terminiamo il Selvaggio blu.
Grazie a Caroline, Paul e Dominique, abbiamo passato una settimana fantastica su un percorso incredibile.
Zaf
Per ripetere questa esperienza
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Per viaggiare con Mountain Evolution
Se ti è piaciuta questa avventura, dai un’occhiata al catalogo Mountain Evolution. Se sei interessato puoi trovare tutte le informazioni al link sotto.
Domenico Totani del 25-06-2020
Ricominciare a fare la Guida
Foto bellissima di montagna con panorama mozzafiato, sorrisi a 32 denti e magari anche la solita didascalia che tanto piace a molti colleghi, “Back in the Office”. Per pubblicizzare il nostro ritorno ai monti potrei fare così.Domenico Totani del 13-05-2020
Un defibrillatore tra i monti
In montagna il cuore batte forte, batte forte sempre… Batte forte quando la salita è lunga, batte forte se la discesa è esposta, batte forte perché mentre camminiamo vogliamo comunque raccontare al nostro compagno della tipa che abbiamo conosciuto ieri sera, batte forte quando scalando il passaggio è duro e la protezione è lontana, batte forte perché siamo emozionati di fronte allo spettacolo della natura a cui ci è concesso far parte.