Al cospetto degli Dei del Pollino
I nostri 5 giorni in compagnia del gruppo Trekking Malta iniziano passeggiando al calar del sole tra i Trulli di Alberobello, iconica cittadina perfetta come punto di passaggio tra l’aeroporto di Bari, dove il gruppo è atterrato, e la nostra base calabra, l’agriturismo Antico Frantoio del mitico Signor Francesco, sempre pronto a farci sorridere (anzi in alcuni casi direi proprio piegare dalle risate) con la sua spontanea ironia calabrese, ma anche a farci leccare i baffi con delizie caserecce e le dolcissime arance della sua azienda biologica dal 1998.
Le persone e le particolarità dei piccoli centri abitati del Parco Nazionale del Pollino ci affascinano subito; le persone sono serene e cordiali, con una grande voglia di chiacchierare e sapere cosa ci ha spinti fin lì.
La risposta è semplice: i paesaggi delle cime del Pollino ancora innevate, sovrastate dai giganteschi pini loricati, sono qualcosa di unico e sorprendente, da visitare almeno una volta nella vita.
Il primo giorno attraversiamo il paese di Terranova di Pollino, rientrando nella regione Basilicata per raggiungere la località Lago Duglia, da dove parte il nostro primo trekking tra crochi e primule fioriti, laghetti carsici e torrenti ricchi d’acqua. La salita alla Serra di Crispo, muniti di ciaspole per l’abbondante neve dai 1700 m in su del versante nord, ci ha regalato affacci sulle cime principali del massiccio, Serra Dolcedorme, Monte Pollino e Serra delle Ciavole. Ci siamo inoltrati nel “Giardino degli Dei” osservando a bocca aperta questi alberi immensi, i pini loricati, che in Italia crescono aggrappati solo alle rocce di queste montagne e che sembrano stonare nel contesto di faggi e abeti bianchi che abbiamo attraversato per tutta la prima parte dell’escursione. Alcuni di questi giganti sono morti da centinaia di anni, ma i loro tronchi restano in piedi come imponenti monumenti naturali, impassibili ai forti venti e alla neve. Impressionanti!
Il giorno seguente ci spingiamo nel versante sud ovest del Monte Pollino partendo da località Colle dell’Impiso (impiccato), che riporta alla mente storie di briganti, percorrendo l’antica strada dei carbonai in mezzo alla faggeta per affacciarci sul fiabesco Piano Gaudolino, circondati anche qui dalle vette punteggiate da enormi pini. Inoltrandoci nuovamente nel bosco, dopo un bell’affaccio sulla Serra del Prete e sul Pollinello, arriviamo al cospetto del famoso “Patriarca”, uno dei più vetusti tra i loricati del Pollino, con i suoi quasi 1000 anni. I nostri ospiti sono affascinati dal rispetto e dalla personificazione che le genti del posto attribuiscono a tali alberi, cosa che dona una certa sacralità a questi luoghi.
Tornando, sostiamo per una piacevole pausa presso il Bivacco Gaudolino, dove si festeggia con vino e torta di mandorle il compleanno di uno dei membri del gruppo. Ripresi i furgoni non possiamo farci mancare una sosta a Civita (Çifti in lingua arbëresh), centro emblematico delle storiche comunità albanesi stabilitesi in questa parte del meridione.
Dopo un’altra sensazionale cena servitaci da Francesco negli accoglienti ambienti del suo antico frantoio ci riposiamo, pronti per un’ultima escursione il giorno seguente, prima di lasciare a malincuore la Calabria.
Questa volta partiamo per affacciarci sulle spettacolari Gole del Raganello, canyon di 17 chilometri formato dall’abbraccio tra la Timpa di San Lorenzo e la Timpa di Cassano, con una divertente salita tra roccette su quest’ultima fino ad ammirare il panorama che si apre sulla piana di Sibari, il Mar Jonio ed il bellissimo paesino di San Lorenzo Bellizzi.
Rimane un’ultima scoperta. Di ritorno verso Bari non possiamo non regalare al gruppo una notte a Matera, città dall’antica ed esemplare storia di povertà e rinascita. L’ultimo giorno ci avventuriamo nei Sassi per poi raggiungere il Ponte Tibetano che porta dalla parte opposta della Gravina e concludere con una passeggiata alle grotte e chiese rupestri, con il sensazionale belvedere sui Sassi.
Un salto nella caratteristica Bari vecchia prima di prendere l’aereo e salutiamo il gruppo, stanco ma arricchito di una nuova bellissima esperienza, di quelle che solo il sud Italia sa regalare.
Eleonora
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Per ripetere questo viaggio
Questo ed altri viaggi di scialpinismo fanno parte del catalogo Mountain Evolution. Se sei interessato puoi trovare tutte le informazioni al link sotto.


















































Marco Zaffiri del 24-02-2025
Sciare nel Far West con i Cowboy
Si questa volta siamo andati a scire con i Cowboy nel Far west. Già proprio nel far west nella patria dei Cowboy. Per chi come me fa parte della generazione X ed è cresciuto con i western di Sergio Leone e nel mito di John Wayne o di Billy the Kid girovagare tra Utah, Whyoming, Idaho non fa altro che riportarci ai tempi in cui con il solo televisore in bianco e nero che c’era in casa la sera vedevamo il film western e apprendevamo la storia di questi luoghi che si mescola tra finzione e realtà. E questo passato, ci porta a sobbalzare, quando durante il viaggio, passi davanti il museo di Butch Cassidy, famoso bandito americano, di cui conosci le vicende estrapolandole da film e dalla storia. Se poi ti ritrovi a soggiornare in un villaggio nell’Idaho dove le case sono come quelle dei film western con le facciate alte, entri nei pub con gente con barba lunga e cappello da cowboy e in più ci metti un metro di neve polverosa e un freddo porco allora non capisci più se stai sognando o sei sveglio stai vivendo un sogno.